Successioni internazionali: oggi è più semplice ereditare nell’UE
La nuova legislazione europea semplifica l'eredità frontaliera con l'indicazione chiara del tribunale di competenza e della legge applicabile.
Premessa. Nuovi stili di vita ed eredità «divisa»
Con il trascorrere dei decenni (e delle generazioni) ha preso piede un modello di vita personale e professionale dove la mobilità tende a essere più comune. Se si aggiunge l’accorciamento delle distanze fra paesi europei – sia per ovvi motivi di avanzamento tecnologico nei trasporti, sia per i cambiamenti nel contesto politico e culturale – è naturale comprendere le ragioni per cui una percentuale sempre maggiore di persone ha speso e spenderà la sua vita fra nazioni diverse.
Ma cosa succede quando arriva il momento di lasciare un’eredità? Fino a qualche tempo fa, una situazione come quella delineata sopra poteva essere un’eccezione: ma oggi le successioni transfrontaliere riguardano ogni anno mezzo milione di famiglie.
Ecco perché una nuova legislazione europea semplifica l’eredità transfrontaliera indicando con chiarezza il tribunale europeo che avrà una competenza giurisdizionale e quale legge sarà applicata, rimediando a un problema che con le norme nazionali rendeva la successione una questione piuttosto complicata e intricata.
Con lo spunto dato dalla guida preparata dalla Commissione europea, che organizza le informazioni principali in maniera molto leggibile, riassumiamo i punti salienti del regolamento.
Come funzionano le nuove norme sull’eredità transfrontaliera
In sostanza, possiamo riassumere tutto in 5 punti.
- i giudici competenti saranno quelli del paese dell’Unione Europea in cui la persona aveva la residenza abituale al momento della morte
- la legge applicabile sarà la legge di quel paese
- In ogni caso, la persona può scegliere di applicare alla sua eredità la legge del paese
- in cui ha la cittadinanza (può essere un paese della UE o un altro paese)
- Tutte le decisioni pronunciate in un paese UE che riguardano l’eredità saranno automaticamente riconosciute negli altri paesi UE
- Il certificato successorio, sorta di carta d’identità per le questioni testamentarie, permetterà di dimostrare negli altri paesi UE la propria posizione di eredi, legatari, esecutori testamentari o amministratori dell’eredità
Queste materie restano sempre disciplinate dal diritto nazionale:
- chi ha diritto all’eredità (da noi, i cosiddetti legittimari) e quale quota del patrimonio va ai figli e al coniuge (la quota di legittima)
- diritto di proprietà e diritto di famiglia
- questioni fiscali
Dove si applicano le norme
Il nuovo regolamento vale in tutta l’Unione Europea, a esclusione di
- Regno Unito
- Irlanda
- Danimarca
Tuttavia, se siete cittadini britannici, irlandesi o danesi e vivete in altri paesi UE, potete usufruire delle nuove norme.
Cosa coprono
- Gli aspetti di diritto civile legati alla successione (beneficiari, trasferimento dei beni, diritti, obblighi, …)
Cosa non coprono
- Regimi patrimoniali tra coniugi
- Trust
- Imposte
- imprese
In sostanza, le nuove norme rendono l’eredità più chiara da risolvere, con una scelta maggiore e più libera, e vantaggi dal punto di vista della semplicità di gestione e della convenienza.
Qui potete scaricare la guida in .pdf preparata dalla Commissione europea.
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