Amministratore di sostegno: cosa comporta questo ruolo?

Amministratore di sostegno: cosa comporta questo ruolo?

Dal punto di vista formale, il suo ruolo è di assistere giuridicamente una persona che non può provvedere ai propri interessi. Nella pratica, in cosa consiste questo aiuto?

Può succedere che a causa di malattia o invecchiamento (magari assommati anche a una situazione di indigenza) una persona non sia più in grado di badare ai propri bisogni.

Spesso, in queste situazioni può essere necessario nominare un amministratore di sostegno (Ads) per la persona – abbiamo introdotto gli aspetti più tecnici della questione in un articolo dell’anno scorso.

Ma dal punto di vista pratico, a cosa va in contro l’amministratore?

Il ruolo dell’amministratore di sostegno è di assistere giuridicamente una persona che non può provvedere ai propri interessi. A seconda dei casi, l’amministratore di sostegno può solo affiancarla oppure sostituirsi a lei: questo dipende soprattutto dal tipo di difficoltà della persona – se ha difficoltà solo parziali oppure se è del tutto impossibilitata a badare a sé.

Difatti, ogni decreto con cui l’amministratore di sostegno è nominato deve delineare i suoi compiti in relazione alla situazione del beneficiario.

Di norma spettano all’Ads tutti gli atti giuridicamente rilevanti nell’interesse della persona. Nel caso di una persona che ha bisogno di cure mediche particolari, si tratta per esempio della gestione del denaro, compresi i rapporti con gli enti previdenziali e amministrativi. Ma anche le decisioni riguardo al luogo di ricovero e alle cure.

L’amministratore di sostegno deve poi riferire al giudice tutelare sia sul rendiconto economico, sia sulle condizioni di vita personale e sociale del beneficiario.

In linea generale è dovere di ogni amministratore di sostegno tenere conto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario (articolo 410 del Codice civile), informarlo circa gli atti da compiere  (per quanto possibile) e fare sempre riferimento al giudice tutelare, che può assumere provvedimenti in caso di dissenso.

Invece, non fanno parte dei suoi doveri l’accudimento diretto e il mantenimento.

Il parente che è disponibile a diventare amministratore può sia proporre la domanda che offrirsi per svolgere il ruolo: spetta poi al giudice tutelare assumere le decisioni.

Dobbiamo anche tenere presente che i servizi sanitari e sociali impegnati nella cura della persona sono tenuti ad attivarsi per la nomina di un Ads (articolo 406 del Codice civile) e che, se non ci sono parenti adatti al ruolo, l’amministratore può essere scelto fra le figure professionali o istituzionali disponibili.

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