
Vis (Visa Information System): cos’è e come funziona
Vis è il sistema che serve agli stati dello spazio Schengen per condividere fra loro le informazioni sui visti d’ingresso e facilitarne la gestione. Vediamone gli aspetti principali.
Di cosa si tratta
Vis sta per «Visa Information System»: è infatti il sistema che serve agli stati dello spazio Schengen per condividere fra loro le informazioni sui visti d’ingresso, e facilitarne la gestione.
È stato creato nel 2004, e attivato su base regionale a partire dal 2011 (iniziando dal nord dell’Africa).
Come spiegato sui siti della commissione europea e del nostro ministero degli esteri, l’iniziativa serve per
- semplificare le richieste di visto
- facilitare i controlli
- migliorare la sicurezza.
Per mettere in pratica il sistema gli uffici consolari e i valichi di frontiera esterni degli Stati Schengen sono connessi alla banca-dati centrale del sistema. È in programma l’ampliamento del Vis a diverse regioni mondiali: a quel punto il potrebbe contare 80 milioni di domande per il visto.
Come funziona: fare la domanda di visto al di fuori dello spazio Schengen
La prima volta che si fa la domanda bisogna presentarsi di persona: in questo modo si possono dare i propri «dati biometrici»: si tratta di una fotografia e delle impronte digitali di tutte e dieci le dite – ma per le impronte c’è anche qualche eccezione: per esempio, non sono prese ai bambini sotto i 12 anni.
Le autorità che fanno i controlli ai confini hanno poi accesso al Vis per verificare l’identità di chi si presenta con il visto, e la sua autenticità. In questo modo, le procedure sono più semplici e sicure.
la commissione europea ministero della difesa olandese riassume gli aspetti principali del Vis.
E i dati personali?
Al Vis può accedere solo chi è autorizzato, e solo per questi motivi:
- per l’esame delle domande di visto
- per verificare l’identità del titolare e l’autenticità del visto
- per identificare le persone che non hanno i requisiti per l’ingresso, il soggiorno o la residenza
- per determinare qual è lo stato che deve esaminare la domanda di asilo.
Le eccezioni riguardano la prevenzione e l’investigazione legata a terrorismo e reati ritenuti gravi. In questi casi l’accesso al Vis può essere richiesto dall’Eropol o da altre autorità che se ne occupano.
I dati sono conservati nel VIS per massimo di cinque anni. Ecco come sono calcolati
- se il visto è stato rilasciato o rinnovato: dalla data di scadenza del visto
- se la domanda è ritirata, chiusa o interrotta: dalla data in cui è stata creata la pratica
- se un visto è stato rifiutato, annullato o revocato: dalla data in cui le autorità hanno preso la decisione.
Infine, è diritto di qualsiasi persona conoscere i suoi dati contenuti nel Vis.
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