Riconoscere un figlio: l’inserimento in famiglia

Riconoscere un figlio: l’inserimento in famiglia

Quando si riconosce un figlio ci si assume nei suoi confronti tutti i diritti e doveri che si hanno per i figli avuti all’interno del matrimonio. Vediamo cosa succede, e come avviene l'inserimento nella famiglia del genitore.

Diritti e doveri

Quando si riconosce un figlio ci si assume nei suoi confronti tutti i diritti e doveri che si hanno per i figli avuti all’interno del matrimonio.

Responsabilità

Innanzitutto ci si assume la cosiddetta «responsabilità genitoriale».

Ecco alcuni casi.

  • La responsabilità è di entrambi i genitori se hanno fatto il riconoscimento insieme
  • Se i genitori non convivono, è del genitore che convive con il figlio
  • Se il figlio non convive con nessuno dei due, la responsabilità è del primo che ha fatto il riconoscimento.

Il giudice può però decidere di togliere la responsabilità a entrambi i genitori e nominare un tutore: succede se le condizioni lo consigliano di prendere questa decisione proprio per il bene del figlio in presenza di indici precisi che giustificano tale decisione per il bene del figlio.

Il genitore che non ha responsabilità, non significa che non sia partecipe della vita del figlio anche di fronte alla legge. Ha comunque il diritto (e il dovere) di controllare la sua istruzione ed educazione, e le condizioni in cui cresce.

L’inserimento nella famiglia del genitore

Il riconoscimento coinvolge anche i parenti dei genitori 1.

In sostanza significa che oggi anche gli ascendenti (i nonni, per esempio) possono rivolgersi al Tribunale dei Minorenni se gli è impedito di avere rapporti con i nipoti 2. Prima di questa svolta, invece, il figlio riconosciuto non diventava parente o affine dei parenti del genitore.

Come si può immaginare, è più complicato l’inserimento del figlio nella famiglia di chi lo ha riconosciuto se il genitore è sposato. Difatti entrano in gioco anche altre persone, coinvolte in un contesto famigliare già esistente.

In primo luogo, il giudice può decidere di affidare o meno il figlio, sempre nel suo interesse.

E poi, perché il figlio sia ospitato nella famiglia del genitore devono accettare la decisione anche

  • il coniuge del genitore
  • i figli del genitore nati nel matrimonio, se hanno più di 16 anni
  • l’altro genitore naturale, se ha fatto il riconoscimento. E in questo caso, è di nuovo il giudice a dover dare l’autorizzazione e indicare le condizioni.

note

  1. (legge n. 219/2012)
  2. (D.lgs. 154/2013)

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